Il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente per l’importo di € 295.446,83, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti della Sergio Tofani S.r.l. e del legale rappresentante della stessa, indagato per il delitto di indebita compensazione di crediti inesistenti (art. 10-quater, comma 2, D.lgs. 74/2000).
A seguito di verifiche fiscali svolte dall’Amministrazione Finanziaria, è stata avviata una mirata attività d’indagine dalla Compagnia della Guardia di Finanza Massa Lubrense che ha permesso di accertare come la società investigata – operante nel settore della “ristorazione con somministrazione” – avesse indicato nella propria dichiarazione dei redditi per l’anno 2019 un credito d’imposta per “ricerca e sviluppo” derivante da uno studio sul cd. “decision making”, ovvero sui processi decisionali aziendali finalizzati ad individuare la soluzione migliore tra tutte le possibili alternative.
L’indagine sull’utilizzo dei crediti di imposta
L’attività istruttoria ha permesso di accertare, tuttavia, che la relazione del progetto aveva come oggetto della ricerca obiettivi palesemente non attinenti alla tipologia di attività esercitata dalla società, quali “la possibilità di modificare il processo decisionale del cliente orientato alla demolizione e rottamazione di veicoli, al commercio al dettaglio di accessori e ricambi usati”.
Alla luce delle risultanze emerse è stata, pertanto, emessa la misura ablatoria reale nei confronti della società e del rappresentante legale per l’intero ammontare dei crediti inesistenti – ma indebitamente compensati nelle dichiarazioni relative alle successive annualità 2020 e 2021 – corrispondente al profitto del reato.
Nel corso dell’esecuzione delle operazioni è stata sequestrata l’intera somma oggetto del provvedimento cautelare, ponendo il vincolo giudiziario su disponibilità finanziarie per € 22.223,76 e, per la restante parte, pari ad € 273.223,07, su un immobile sito in Sorrento, di proprietà dell’indagato.