L’Iran rifiuta la salma di Vida Shahvalad, la giovanissima iraniana di 21 anni, viveva e studiava da alcuni anni a Napoli.Era fidanzata con Vincenzo Nocerino di anni 24. I due sono tragicamente scomparsi nella notte tra il 15 e il 16 marzo, mentre erano in sosta in un garage a Secondigliano. Tra le cause della morte c’è quella di avvelenamento da monossido di carbonio dovuto allo scarico dell’auto.
L’Iran rifiuta la salma di Vida Shahvalad
I genitori di Vida hanno richiesto l’espatrio della salma, ma esso non è stato concesso dalle autorità iraniane. Vida non è ben vista, “è una donna di facili costumi” così la Polizia morale iraniana. L’immane tragedia che ha colpito le famiglie purtroppo si arricchisce di ulteriori elementi. La famiglia di Vida si è vista rifiutare il celebrare un normale funerale alla loro figlia perduta. “Restituiamo l’onore a Vida e aiutiamo la famiglia a riportare la salma in Iran, ha diritto ad essere seppellita”. È questo l’appello di un amico di Vida Shahvalad, il 28enne anch’egli iraniano Ahmad Bahramzadeh, 28 anni, laureando in odontoiatria all’ Università Pisa. Alle sue parole si unisce, anche, il padre del fidanzato, Alfredo Nocerino, che nella sua disperazione per la tragica perdita del figlio condivide l’appello lanciato dalla famiglia di Vida. “Lo voglio cremare e sto facendo tutto da solo. Io non voglio parlare di mio figlio che era tutto per me”, ha detto Alfredo Nocerino nel corso di una trasmissione a “radio Marte”, che ha portato alla luce il rifiuto di Teheran.
È inumano negare una degna sepoltura
La decisione della polizia morale iraniana getta nello sconforto, alla tragedia si nega un’altra tragedia. È inumano negare una degna sepoltura, è un segno della più becera inciviltà. Infatti, il seppellire dignitosamente i morti è una caratteristica peculiare della specie umana e questo che ha avviato la civiltà.