Il gip di Napoli ha revocato gli arresti domiciliari per Nicola Oddati, coinvolto in un’inchiesta sulla corruzione negli appalti del rione Terra di Pozzuoli. La decisione arriva in seguito alla richiesta della Procura di Napoli e precede il processo, fissato per il 9 aprile, che si svolgerà con il rito immediato davanti al giudice della settima sezione penale del Tribunale di Napoli.
Inchiesta sugli appalti del rione Terra di Pozzuoli
La revoca degli arresti domiciliari è stata notificata oggi ad Oddati, residente a Battipaglia, anche considerando le condizioni di salute della figlia, attualmente ricoverata a Napoli. Il decreto di giudizio immediato emesso dal giudice per le indagini preliminari Antonio Baldassarre su richiesta della Procura riguarda anche l’ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e l’imprenditore Salvatore Musella.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta, Figliolia è accusato di aver agito come garante degli accordi collusivi per favorire l’impresa di Musella nell’aggiudicazione di una gara, ricevendo in cambio vantaggi economici e altre utilità . Musella, a sua volta, è indicato come il promotore di tali accordi collusivi.
Revocati gli arresti domiciliari a Nicola Oddati
Nel contesto di queste presunte collusioni, Oddati, ex dirigente della Regione Campania e membro della direzione nazionale del Partito Democratico, è accusato di aver favorito Musella nella ricerca di relazioni e contatti utili per ottenere appalti presso diverse amministrazioni pubbliche.
L’inchiesta ha suscitato grande interesse e preoccupazione nell’opinione pubblica locale, poiché coinvolge figure di spicco della politica e dell’imprenditoria. Le accuse di corruzione e favoritismo nell’assegnazione degli appalti rappresentano una violazione grave della fiducia pubblica e sollevano interrogativi sulla trasparenza e l’integrità delle istituzioni locali. Il processo che si terrà il prossimo aprile sarà cruciale per fare luce sui fatti contestati e determinare eventuali responsabilità penali. Nel frattempo, le autorità giudiziarie continueranno a condurre le indagini per accertare la verità e garantire l’applicazione della giustizia in modo equo e imparziale.