“La mia opinione evidente è che Napoli non può mancare, ma è altrettanto evidente che servono interventi radicali e strutturali. Bisogna capire le modalità di questo intervento”. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò sulla possibilità che lo stadio Diego Armando Maradona di Napoli sia inserito nella cinquina di stadi italiani per gli Europei 2032, parlando a margine della presentazione dei campionati europei cadetti e giovani di scherma.
“La Uefa impone sacrosantamente, religiosamente, doverosamente, dei parametri che è chiaro che oggi, con tutto il rispetto del mondo, il Maradona non rispetta. Quindi – ha aggiunto Malagò – bisogna fare un intervento. Non è immaginabile un campionato d’Europa senza Napoli, con la sua forza sia di popolazione, sia di storia, sia come squadra di calcio, anche per il Sud. Però è anche vero, e ne so qualcosa con il dossier olimpico, che servono i fatti e non le parole. È una partita che si gioca tutta all’interno del mondo del calcio e, quando si insedierà questo famoso comitato in cui siamo coinvolti con Figc, Governo e Uefa, mi auguro che si trovi una soluzione. Anche perché, lo dico in modo affettuoso ma anche ironico, per Napoli c’è un vantaggio che sembra paradossale: che non è che ci sono 5 o 6 stadi già pronti, ma parte alla pari con quegli altri che hanno altrettanto problemi”.
“Per quanto riguarda lo stadio siamo in attesa di una proposta della società seguendo la legge sugli stadi, proposta sia tecnica che economica, e poi la valuteremo”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, interpellato sullo stadio Diego Armando Maradona a margine della conferenza stampa di presentazione del campionato europeo cadetti e giovani di scherma. In vista del 2026, quando Napoli sarà capitale europea dello sport, Manfredi ha spiegato che “con Abodi e Malagò stiamo ragionando insieme, abbiamo ottime relazioni. La città ha bisogno di intervenire anche su altri impianti per fare in modo che per il 2026 ci troviamo pronti con impianti che siano all’altezza della città. Noi ci auguriamo che l’occasione del 2026 sia anche l’occasione di poter intervenire su una serie di impianti”.