“Le liste? Vanno presentate già pulite altrimenti è la solita antimafia della retorica. 𝗟𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘂𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗶 𝘃𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗼𝗽𝗼”. A sostenerlo è Mario D’Apuzzo candidato sindaco del centrodestra stabiese. Un appello che l’ex senatore D’Apuzzo ha rivolto all’antagonista politico Luigi Vicinanza durante l’incontro/confronto che si è svolto ieri, presso il Teatro Karol. “Non si possono prima prender i voti e poi mandare le liste all’Antimafia e nel caso di problemi chiedere le dimissioni dei soggetti a rischio: se non ci sono controlli prima, poi dovrebbe dimettersi anche il sindaco – ribatte D’Apuzzo – Posso affermare che nelle mie liste non ci sono candidati borderline e inoltre non utilizzo il solito e inutile assunto di annunciare invii delle liste al mondo intero. Il controllo avviene in ogni caso e non deve essere sollecitato. 𝗜𝗼 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗮𝗻𝗾𝘂𝗶𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗶𝗰𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗶𝗲𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗶. Caro Luigi, puoi dire anche tu lo stesso? Perché quei veti poi rimossi sotto il ricatto di autorevoli esponenti politici di Castellammare?
Questa severa e selettiva scelta è stata adottata per evitare che incrociassimo voti che non vogliamo. Vedi, caro Gigi, non è corretto chiedere le dimissioni in caso di elezione di soggetti “torbidi” 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗻𝗲 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶 𝘃𝗼𝘁𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘃𝘂𝘁𝗶. In quel caso dovresti avere il coraggio, come ti dissi ieri, di dimetterti.
Nel confronto di ieri poi 𝗺𝗶 𝗵𝗮 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹’𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗰𝗮𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗼 e inviato dalle stanze romane, sui controlli alle liste: “Se sarò sindaco, invierò alla commissione parlamentare antimafia i nominativi degli eletti in consiglio comunale. Qualora dovessero emergere irregolarità sotto l’attenzione della commissione, chiederò le dimissioni dei soggetti coinvolti. Nel mio schieramento ho tutte persone candidabili, al momento”.
Come ho detto ieri, non sono d’accordo e ribadisco che nel caso emerga un quadro simile a dimettersi debba essere il sindaco, non basta chiedere le dimissioni del consigliere. 𝗙𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗹𝘂𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗶 𝗵𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗲 𝘀𝗶 𝘀𝘁𝗮 𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝗲𝗻𝗱𝗼, 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗼𝘀𝗰𝗶𝗮 perché altrimenti sarebbe allarmante, al rischio di incassare voti di dubbia provenienza, per poi solo dopo chiedere le dimissioni di soggetti eventualmente dal profilo opaco. Nel frattempo, però, continuerebbe comodamente ad esser seduto a Palazzo Farnese anche grazie a quelle preferenze attenzionate dall’Antimafia.
Cosa vuol dire, mi chiedo, “ho tutte persone candidabili, al momento”? 𝗖’𝗲̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗲? Magari su alcuni nomi che, come ho già detto, sono direttamente collegati alla relazione d’accesso per lo scioglimento del Comune. Allora è vero che la candidatura di Sandro Ruotolo è uno specchietto per le allodole? Se Vicinanza ha dei dubbi sui propri candidati lo dicesse ora e non dopo averne ottenuto i voti. Se Vicinanza ha dei dubbi espellesse ora questi profili dalla sua coalizione e non tra un mese perché quei voti che lui sa essere attenzionati, perché nella relazione della commissione d’accesso, gli servono per provare in tutti i modi ad arrivare a Palazzo Farnese.
Il giustizialismo sempre utilizzato contro gli avversari, per coerenza dovrebbe utilizzarlo anche verso la propria coalizione. Ma chiedere coerenza al centrosinistra, o meglio all’accozzaglia 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗮 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗨𝗻𝗴𝗮𝗿𝗼 𝗲 𝗦𝗮𝗯𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗗𝗲 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗿𝗼 𝗮𝗱 𝗔𝗹𝗳𝗼𝗻𝘀𝗼 𝗟𝘂𝗰𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶, per citarne tre, ex membri dell’amministrazione di centrodestra con ruoli esecutivi di primo piano e oggi con Vicinanza, mi sembra inutile. Noi non permetteremo che per questa smania di voler vincere a tutti i costi a rimetterci sia nuovamente la città”.