L’amministrazione del sindaco Luigi Vicinanza continua a mostrare le sue crepe, con il consiglio comunale di Castellammare di Stabia tenutosi qualche giorno fa che ha messo a nudo divisioni interne alla maggioranza, certificando una situazione di evidente instabilità politica. La spaccatura è emersa chiaramente nel corso della discussione sul debito fuori bilancio da 300mila euro per la messa in sicurezza di un palazzo terremotato a Visanola, un provvedimento che dopo oltre due ore di dibattito acceso è stato approvato con appena 13 voti favorevoli, a dimostrazione delle difficoltà della giunta.
Le dichiarazioni di voto
A rendere ancora più evidente la crisi interna è stato il Partito Democratico, con i consiglieri Sandro Ruotolo e Giovanni Tuberosa che non hanno partecipato al voto, mentre Maurizio Apuzzo (Base Popolare) e Nello Cuomo (Futuro Democratico) hanno addirittura votato contro, esprimendo forti perplessità sulle modalità con cui si è arrivati alla decisione. Apuzzo ha sottolineato che l’intera questione finirà sotto la lente della Corte dei Conti, mentre Cuomo ha evidenziato quelli che ha definito “troppi lati oscuri”, accusando la giunta Vicinanza di aver gestito la vicenda senza il necessario coinvolgimento del consiglio comunale.
La relazione del Collegio dei revisori dei conti
Ad aggravare la situazione è stata anche la relazione del presidente del Collegio dei revisori dei conti, che ha lasciato intendere la possibilità di responsabilità economiche nella gestione del debito, un elemento che ha offerto ulteriori argomenti all’opposizione. Antonio Cimmino, Pasquale D’Apice e Mario D’Apuzzo, consiglieri di minoranza, hanno attaccato l’amministrazione del sindaco Vicinanza sostenendo che il provvedimento potrebbe tradursi in un danno erariale, con pesanti conseguenze per i cittadini.
Rischio idrogeologico
Il dibattito si è concentrato anche sulla grave situazione idrogeologica di Visanola, con l’espansione della falda che ha aggravato la stabilità dell’area, causando nuovi cedimenti strutturali e rendendo inefficace il sistema di canalizzazione gestito dalla Regione Campania. Il Comune ha già stanziato 120mila euro per studi e progettazione, ma la questione è ancora lontana da una risoluzione definitiva e la giunta guidata dal sindaco Vicinanza ha ribadito che sarà necessaria una collaborazione diretta con la Regione per affrontare il problema in modo strutturale.
Le fragilità della maggioranza
Tuttavia, al di là delle questioni tecniche, il consiglio comunale ha evidenziato una maggioranza sempre più fragile, con l’opposizione pronta a mettere pressione su un’amministrazione che appare in crescente difficoltà nel gestire i problemi della città. La tensione politica si è manifestata anche nel primo punto all’ordine del giorno, approvato con appena 13 voti favorevoli dopo un lungo e travagliato confronto, reso ancora più complesso dall’introduzione all’ultimo minuto di una mozione allegata, per la quale è stato necessario ottenere un parere di regolarità tecnica e contabile ai limiti della conflittualità giuridica.
I dubbi sollevati dall’opposizione
Numerosi interrogativi rimangono irrisolti e il consigliere Antonio Cimmino, nel suo intervento, ha sollevato quesiti che non hanno trovato risposte soddisfacenti. Non è stato chiarito, ad esempio, il motivo per cui il Comune non sia intervenuto prima, considerato che già a marzo 2024 era stata emessa una diffida e un’ordinanza di messa in sicurezza mai eseguita, mentre un intervento tempestivo con procedura ordinaria avrebbe comportato minori costi.
Altre domande cruciali riguardano l’identificazione dei proprietari degli immobili attraverso la conservatoria dei registri immobiliari e gli uffici anagrafe, operazione che avrebbe potuto evitare i ritardi nelle notifiche amministrative. Nessuna spiegazione è stata fornita nemmeno sul perché il Comune non sia intervenuto già a dicembre 2022, quando era stato segnalato il pericolo di crollo dei barbacani installati dallo stesso ente in un precedente intervento di somma urgenza su un fabbricato confinante.
Ulteriori dubbi emergono dal fonogramma dei Vigili del Fuoco del 16 dicembre 2024, che segnalava la necessità di un intervento immediato, ma che non ha portato all’adozione di provvedimenti ufficiali, con il Comune che si è limitato a verbali interni privi di riscontro amministrativo. Il tecnico comunale Paola Talamo, dopo un sopralluogo, avrebbe potuto attivare la procedura prevista dall’articolo 140 del Codice degli Appalti, ma invece di procedere immediatamente si è aspettato tre giorni prima di individuare un’impresa e nominare un tecnico responsabile.
Inoltre, se davvero vi era una condizione di somma urgenza, come mai non sono stati evacuati gli edifici adiacenti, dato che durante le operazioni di messa in sicurezza gli esercizi commerciali continuavano ad essere aperti. Ancora più strano è il fatto che siano stati eseguiti tre sopralluoghi tra il 16 e il 20 dicembre, ritardando l’intervento strutturale, e che la demolizione sia stata effettuata solo a gennaio, dopo un rilievo con droni. Perché non si è scelta un’impresa immediatamente operativa sul posto, come previsto dal Codice degli Appalti? Per quale motivo la ditta individuata è stata scelta perché conosciuta personalmente dal dirigente comunale, avendo già lavorato per il Comune di Napoli, e su questa decisione né il sindaco né l’assessore hanno ritenuto opportuno approfondire? Nessun atto è stato notificato ai proprietari degli immobili, nonostante la quantificazione del danno fosse già certa con la delibera di giunta.
Ancora più controversa la scelta del professionista incaricato, che in passato era stato coinvolto nella vicenda della Fonte Visanola e aveva dichiarato che qualsiasi ulteriore danno futuro sarebbe stato da ritenersi risolto, senza che il Comune verificasse un potenziale conflitto d’interesse. Nessuna richiesta di parere è stata inoltrata all’avvocatura comunale per accertare la legittimità della procedura e valutare il rischio di danno erariale.
Il parere di legittimità
A fronte di tutti questi interrogativi, il parere di legittimità chiesto e ottenuto sembra essere servito solo per proteggere i consiglieri proponenti dall’ipotesi di dolo erariale e colpa grave, evitando che la vicenda si trasformasse in un disastro amministrativo che avrebbe potuto compromettere definitivamente l’amministrazione comunale. Il rischio è che, se questa gestione opaca e priva di trasparenza dovesse continuare, la giunta Vicinanza potrebbe trovarsi ben presto a fare i conti con una crisi politica irreversibile, minata da scelte poco chiare, affidamenti diretti e un evidente deficit di programmazione.