Mancano pochi mesi alle elezioni amministrative di Castellammare di Stabia e gli scontri politici, seppur in sordina, cominciano a montare. Accuse che non hanno risparmiato l’ex sindaco Gaetano Cimmino che, in un post social, ha messo nero su bianco la sua “arringa” e senza mezzi termini.
Il post social di Gaetano Cimmino
Ho scelto 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲, per rispetto nei confronti della città e dei cittadini. Ho deciso di non alzare i toni e di mantenere un profilo basso, in attesa di conoscere l’esito del nostro ricorso. Ma non posso tollerare chi ne approfitta per blaterare e pontificare con accuse che non hanno nulla a che vedere con le persone coinvolte, con la politica, con la città.
Apprendo in queste ore dalla stampa e dai social che 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗮𝗻𝗴𝗼 𝗲̀ 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗱 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲 di esponenti politici che puntano a ruoli di primo piano in vista delle prossime Amministrative. Tutti ci saremmo aspettati un salto di qualità da parte di alcuni esponenti del Pd e dei suoi derivati “pseudo-civici” che stanno “tornando a Canossa”, una politica basata sui temi, sulla visione di città, su un dibattito e un confronto costruttivo per il bene del nostro territorio.
Eppure ci tocca nostro malgrado riscontrare che la campagna elettorale del centrosinistra sarà incentrata ancora 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘁𝗿𝗮 “𝗯𝘂𝗼𝗻𝗶” 𝗲 “𝗰𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶” 𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 “𝗱𝗼𝗽𝗽𝗶𝗮 𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲”, brandendo lo scioglimento del consiglio comunale – che ad oggi è in attesa di chiarezza ad opera delle Autorità competenti nei cui confronti abbiamo piena fiducia – come un fattore distintivo tra gli onesti e i disonesti.
Ebbene, lungi da me sottovalutare una vicenda che merita tanta attenzione, 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗼 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗶𝗺𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 che, scorrendo l’elenco degli amministratori in attesa di giudizio per l’incandidabilità, riguarda anche esponenti politici di opposizione, alcuni dei quali con tantissimi voti in dote e determinanti per le sorti anche della minoranza in occasione della precedente tornata elettorale.
Intanto alcune considerazioni è opportuno farle. 𝗟𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗵𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 come la riqualificazione di Palazzo Farnese, un autentico gioiello di architettura, e l’apertura del Museo Libero D’Orsi nel Palazzo Reale di Quisisana, polo museale di respiro internazionale inaugurato dopo decenni di attesa. Ci tengo inoltre a ricordare gli oltre 80 milioni di euro intercettati con la candidatura a fondi Pnrr, europei, ministeriali, regionali e metropolitani e i numerosi progetti in itinere tra cui la riqualificazione di Viale Ippocastani e Villa Gabola e la realizzazione del Museo Civico.
Senza dimenticare il rinnovamento della macchina comunale con i concorsi pubblici, il piano di manutenzione stradale, tante altre iniziative culturali che hanno contribuito a migliorare e valorizzare la città, 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗴𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗮 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 dei beni confiscati alla camorra, delle abitazioni occupate abusivamente, la costituzione come parte civile in processi contro la criminalità organizzata che hanno portato l’Ente, e quindi l’intera città, ad essere risarcito dai mafiosi che ne avevano danneggiato l’immagine.
Chi oggi pontifica dall’alto di una morale invero ampiamente discutibile, dovrebbe fare piuttosto mea culpa, avendo avuto l’opportunità di amministrare già la città negli anni scorsi. Ma 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗿𝗶𝗺𝗮𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮, 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗯𝗲𝗴𝗵𝗲, 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗶𝘁𝗶, alle coalizioni tenute insieme senza un programma condiviso e alle spartizioni poltronistiche che hanno affossato Castellammare nella palude. Voi che, anziché cacciare la camorra che si autodichiarava padrona delle Terme (come rivelato da ordinanze), avete preferito mortificare i termali, cacciandoli via dall’aula.
La camorra, purtroppo, ancora rappresenta una piaga da estirpare sul nostro territorio: ma quelle amministrazioni di centrosinistra, in cui i “pontificatori” hanno svolto un ruolo di primo piano, cosa hanno fatto per debellarla? I vuoti sulla materia urbanistica, le visite inopportune nel palazzo di città, le coalizioni della sfiducia, le divisioni: 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗶 𝘀𝘂 𝗰𝘂𝗶 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮, 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝗹𝗲𝘃𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗮 𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 (𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲). E ancora oggi il centrosinistra non ha appreso la lezione e pontifica: ma davvero conosce l’esito dei ricorsi prima delle sentenze?
Uno schieramento politico che continua ad essere oppresso da faide interne, incapace di trovare una quadra, di esprimere un programma, di parlare ai cittadini e alla città, ma 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗺𝗮𝗻𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀, 𝗲 𝘃𝗶𝗲𝗻 𝗱𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗰𝗶 𝗰𝗵𝗶𝘀𝘀𝗮̀ 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗶. E chissà cosa decideranno poi sul sottopasso di via Cosenza (quello che noi abbiamo eliminato e cancellato dal progetto complessivo), dato che cercano sponda in chi lo sponsorizza.
Nel centrosinistra stabiese, in realtà, 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗲: ci sono leader con un curriculum di altissimo profilo, con la voglia di mettere finalmente la città al primo posto. Farebbero meglio ad apprendere dai più bravi, dai più esperti, dai più validi, perché la storia è maestra di vita ed anche da idee differenti si può costruire la crescita e lo sviluppo di una città già fin troppo martoriata dalla camorra, dalla discontinuità politica, dalle scelte sbagliate ed anche dai falsi moralisti.