Quasi il 50% dei campioni prelevati dai volontari di Goletta Verde lungo le coste della Campania sono risultati fuori dai limiti di legge. Forti le criticità nei punti più a rischio quali foci di fiumi, canali e scarichi sospetti che arrivano in mare, ma anche alcuni punti a mare. Questa la fotografia scattata da Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente che solca i mari in difesa delle acque e delle coste, giunta alla 38esima edizione.
Quest’anno il monitoraggio dei tecnici della Goletta Verde si è svolto tra il 25 giugno e il 3 luglio. Su 32 punti monitorati nella consueta azione di ‘citizen science’ che Legambiente ha messo in campo nell’estate 2024, ben 13 punti hanno riguardato aree critiche, come le foci di fiumi, scarichi e canali, nei quali uno dei punti è risultato Inquinato, undici fortemente inquinati e uno entro i limiti.
Rispetto ai 14 punti monitorati nella provincia di Napoli, 4 punti sono oltre i limiti: la foce del canale al lido di Licola, il mare presso la spiaggia a circa 50 metri a sinistra della foce dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, la foce del fiume Sarno e il mare di fronte al Rivo San Marco, tutti punti di prelievo sono risultati fortemente inquinati.
Seppure le foci siano il maggior punto critico per la mancata o assente depurazione e da normativa non sarebbero balneabili, molto spesso – sottolinea Legambiente – riscontriamo che sono i punti in cui si concentra la balneazione anche delle fasce più fragili della popolazione, quali bambini e anziani, che approfittano delle acque che arrivano dalla foce per fare il bagno, in altri casi le acque delle foci devono essere attraversate a piedi immergendo le gambe.
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