Per oltre un’ora ha raccontato la sua “verità” ai pm di Roma sull’operazione legata all’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen, prelevato nell’estate del 2020 dalla squadra francese del Lille. Il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato interrogato dai pm della Procura di Roma che per quella compravendita gli contestano il reato di falso in bilancio in concorso con chi sedeva con lui nel consiglio di amministrazione all’epoca dei fatti oltre che alla società calcistica. L’atto istruttorio era stato sollecitato dallo stesso De Laurentiis dopo la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata nel gennaio scorso, dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dai sostituti Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano. Nel corso del confronto con gli inquirenti il numero uno del club azzurro ha fornito una serie di elementi che ora saranno oggetto di valutazione.
Sostanzialmente il patron si è difeso affermando che il club, alla luce della solidità economica dei suoi conti, non aveva nessun interesse a creare plusvalenze fittizie. Nei prossimi giorni i difensori, gli avvocati Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada metteranno a disposizione dei magistrati una memoria difensiva. Il procedimento per il quale ‘Adl’ rischia di finire sotto processo era stato avviato originariamente dai pm partenopei ma è stato poi trasferito a piazzale Clodio per competenza territoriale. Oggetto dell’indagine anche le presunte plusvalenze fittizie intorno all’acquisto del bomber nigeriano passato al club campione d’Italia per una cifra che superava i 71 milioni di euro. Sull’operazione finita sotto la lente dei magistrati capitolini aveva avviato accertamenti anche la giustizia sportiva. Nell’aprile del 2022 è arrivato, però, il proscioglimento nei confronti sia del club che dello stesso De Laurentiis. Dal punto di vista penale il fascicolo è approdato a Roma nel giugno del 2022. Le indagini sono state affidate ai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza che hanno proceduto anche ad una serie di perquisizioni sia nella sede della FilmAuro a Roma che a Castelvolturno, dove c’è il quartier generale del Napoli. L’obiettivo era acquisire le fatture e tutta la documentazione relativa alla compravendita di Osimhen e di altri 4 calciatori (il portiere Orestīs Karnezīs e i tre “azzurrini” Liguori, Manzi e Palmieri) questi ultimi inseriti nell’affare e valutati, impropriamente secondo la Gdf, venti milioni di euro.
“Il confronto con i magistrati era stato sollecitato dal presidente che è andato in Procura per spiegare la posizione della società. Credo sia stato chiaro rispetto all’accusa contestata di falso in bilancio relativamente all’operazione sull’acquisto Osimhen, che non ha portato alcun vantaggio alla società sportiva Calcio Napoli né sotto il profilo patrimoniale, perché quell’aspetto è stato già vagliato dalla procura di Napoli ed è stato archiviato, né sotto l’aspetto sportivo perché è emerso proprio da questa indagine che il patrimonio della società è così capiente e sano che non c’è la necessità valorizzare un’operazione per iscriversi ai campionati italiani o europei”. E’ quanto afferma l’avvocato Gino Fabio Fulgeri, difensore, assieme al collega Lorenzo Contrada, del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.