Immacolata: dodici giorni dopo, i residui dei falò ancora visibili in città
A dodici giorni dalla notte dei “fucaracchi” dell’Immacolata, Castellammare di Stabia mostra ancora i segni di quella tradizione tanto radicata quanto problematica. In diversi punti della città, i residui dei falò accesi nella notte tra il 7 e l’8 dicembre sono ancora presenti, creando disagi e preoccupazioni per l’ambiente e la sicurezza.
Le segnalazioni arrivano da diverse zone: dal Cicerone al centro città, passando per il Caporivo e, in particolare, nei pressi della scuola Basilio Cecchi. Proprio qui, a pochi passi dall’istituto scolastico, la presenza di resti carbonizzati e detriti ha sollevato timori per il possibile proliferare di roditori, una situazione che potrebbe rappresentare un rischio per la salute degli studenti e del personale scolastico.
Il problema dei fucaracchi non smaltiti
La tradizione dei falò, profondamente sentita a Castellammare, si scontra ogni anno con la necessità di mantenere decoro e sicurezza in città, in una lotta tra legalità e storia. Anche quest’anno, come ogni anno, si è dovuto registrare l’accensione indisturbata delle pile di fuoco illegali nei quartieri e, come se non bastasse, a dodici giorni di distanza i residui dei “fucaracchi” sono ancora lì sul posto, trasformandosi in potenziali pericoli. L’amministrazione, infatti, non ha ancora provveduto alla pulizia delle aree e alla rimozione dei materiali abbandonati.
Oltre al rischio di infestazioni, i residui rappresentano anche un problema ambientale: i materiali bruciati possono rilasciare sostanze nocive nel terreno e nell’aria, mentre i detriti non rimossi contribuiscono al degrado del paesaggio urbano.
Richieste di intervento
I cittadini chiedono interventi urgenti per rimuovere i resti ancora presenti e prevenire situazioni simili in futuro. La speranza è che si possa trovare un equilibrio tra il rispetto della tradizione e la necessità di garantire un ambiente pulito e sicuro per tutti.
In attesa di azioni concrete, la presenza dei residui dei falò continua a ricordare una problematica irrisolta, che rischia di ripetersi ogni anno senza una pianificazione adeguata.