La ritrovata balneabilità del lungomare stabiese è senz’altro una bella notizia per la città. Un annuncio arrivato dopo un’attesa lunga decenni, con l’amministrazione comunale già a lavoro per dotare l’arenile dei servizi essenziali affinché sia fruibile. Un traguardo raggiunto grazie agli sforzi congiunti della Regione e, in particolare, dell’amministrazione di Gaetano Cimmino che portò alla chiusura di ben 21 scarichi abusivi. Oggi, Luigi Vicinanza dopo aver raccolto i risultati di un lavoro altrui è chiamato ad un difficile compito: programmare il futuro. È quanto gli è stato richiesto anche da Base Popolare Democratici e Progressisti, in una lettera inviata dal consigliere di maggioranza Maurizio Apuzzo, invitando il sindaco ad assumere impegni precisi, coinvolgendo tutte le parti interessate per consolidare e rendere strutturale questo traguardo.
Il consigliere ha rimarcato l’importanza del risultato ereditato dalla nuova amministrazione, chiedendo alla stessa di non vanificarlo. “Senza un piano, senza infrastrutture, senza un regolamento per il decoro urbano, la città rischia, paradossalmente, di diventare caotica e invivibile e non attrattiva per turisti e investitori”. L’appello di Maurizio Apuzzo al sindaco, chiedendo allo stesso programmazione e chiarezza. “Diventa per questo decisivo definire come procediamo con il Puc, con la Zona economica speciale, con le scelte dell’Autorità Portuale, con l’Asi per le aree industriali dismesse, con il completamento delle opere previste per Marina di Stabia”.
La lettera del consigliere Maurizio Apuzzo
“La nuova Amministrazione – scrive il dottor Maurizio Apuzzo – e noi tutti ereditiamo, insieme ai ritardi e alle colpe per averci impiegato tanto per attuare e verificare i piani del dopo colera, anche il lavoro fatto in questi anni. La nostra città ha sofferto molto per i ritardi inaccettabili accumulati, ha subito danni con ricadute negative che hanno penalizzato più generazioni e lo sviluppo di attività legate alla risorsa mare.
È bene ricordarlo, pur di non bloccare il Piano per il disinquinamento del Golfo di Napoli, la città accettò, per la parte di costa che ci riguarda, di far realizzare l’impianto di depurazione sul nostro territorio. Il quartiere CMI ancora oggi subisce disagi per la realizzazione di tale opera. Gli abitanti di questa fetta di città meriterebbero, finalmente, che si mettesse mano a un progetto di rinascita di questa realtà.
Per queste ragioni, dando atto al lavoro fatto dalle istituzioni, in modo particolare la Regione – non abbiamo singoli “protettori”, da ringraziare – ma la necessità di ribadire che serve chiarezza sulle cose che restano da fare per consolidare e rendere strutturale questo traguardo. La presenza del Presidente della Regione all’iniziativa del 5 agosto, la consideriamo, in questo senso, un momento positivo per definire gli ulteriori passi da compiere. Serve un piano concreto. Un percorso chiaro sulle opere che devono essere completate e o adeguate, sui controlli da attuare, sulle scelte per riorganizzare servizi, per offrire spazi e possibilità di sviluppo e lavoro.
Oltre al tratto di Pozzano, che ci unisce alla Penisola Sorrentina, in mezzo ai due porti può prendere forma quel Parco Urbano del Mare di cui si discute, che aprirebbe nuove prospettive nel rapporto con la “Costa del Vesuvio”, con l’immenso patrimonio archeologico, ambientale, culturale di cui dispone. Un’area strategica per lo sviluppo dell’intera Regione che andrebbe strutturata e valorizzata.
L’apertura al mare apre, quindi, una scommessa, occorre però un programma e atti che ne facciano comprendere la natura e la portata strategica non solo per Castellammare. Diventa per questo decisivo definire come procediamo con il Puc, con la Zona economica speciale, con le scelte dell’Autorità Portuale, con l’Asi per le aree industriali dismesse, con il completamento delle opere previste per Marina di Stabia.
La stessa realizzazione, poi, dopo 15 anni, dei pannelli verticali a difesa della costa, se attuata aumenterebbe la disponibilità di questi enormi spazi e la loro fruibilità al centro della città; così come diventerà importante comprendere cosa prevede il progetto già finanziato per il tratto delle FFSS.
Senza un piano, senza infrastrutture, senza un regolamento per il decoro urbano, la città rischia, paradossalmente, di diventare caotica e invivibile e non attrattiva per turisti e investitori”