Una violenta rapina commessa con un unico obiettivo: coprire gli abusi sessuali compiuti da alcuni frati nei confronti di bisognosi. Ruota attorno a questa ipotesi accusatoria l’inchiesta della Procura di Napoli Nord che ha portato a 6 arresti, tre cui due frati. Le accuse contestate a vario titolo sono rapina aggravata in concorso e di violenza sessuale. Le indagini, condotte dai carabinieri di Afragola, sono scattate dopo la denuncia presentata dalle vittime di una rapina commessa da due individui, travisati e muniti di mazze e coltello, che dopo aver fato irruzione nella loro abitazione, sfondando la porta di ingresso, si erano impossessati di un telefono cellulare e tentato invano di impossessarsi anche di un altro telefono dandosi poi alla fuga. Dai successivi accertamenti investigativi è emerso che la rapina era stata commessa per sottrarre alle due vittime i telefoni in cui erano memorizzate immagini e chat a “imbarazzanti” che avrebbero potuto creare seri problemi ad alcuni frati dei monasteri in cui avevano lavorato le vittime. Secondo gli investigatori, a dare il mandato per compiere la rapina sarebbe stato il parroco di Afragola che avrebbe chiesto ad alcuni individui di assoldare gli esecutori materiali della rapina (poi individuati dai carabinieri e arrestati), per recuperare i telefoni cellulari in possesso delle vittime. Tra gli atti di indagine è finita anche una lettera redatta dagli avvocati delle vittime della rapina e indirizzata ai frati superiori per sollecitare il pagamento delle somme relative alle prestazioni lavorative eseguite nei monasteri fino a quel momento non corrisposte. La missiva contiene riferimenti espliciti anche a rapporti sessuali subiti dalle vittime in cambio di assistenza di carattere sociale (abiti, alimenti e quant’altro necessario alla loro sopravvivenza) e lavorativa (assicurando loro un impiego retribuito ni ogni luogo di culto ni cui i due frati si trovavano a svolgere el proprie funzioni religiose). Gli investigatori, anche grazie alla testimonianza resa da un altro frate a conoscenza delle violenze sessuali del movente della rapina, hanno individuato il mandate in un frate, (uno degli arresti): il religioso, parroco ad Afragola, preoccupato per le conseguenze di una denuncia da parte delle vittime delle violenze supportata da chat, video e messaggi contenuti nella memoria dei telefoni cellulari in loro possesso, si era rivolto a suoi conoscenti per sottrarre i telefoni alle vittime.