Si entra nel vivo della campagna elettorale con i primi più lunghi confronti (non ultimo quello andato in scena nella redazione del quotidiano Metropolis) tra i candidati sindaco per la Città di Castellammare di Stabia. Due professionisti che hanno deciso di guidare, ognuno con la propria idea di cambiamento, la res pubblica stabiese. Il centrodestra ha puntato tutto sull’avvocato ed ex senatore Mario D’Apuzzo mentre il centrosinistra si è stretto intorno a Luigi Vicinanza, giornalista e direttore di testate nazionali. Nonostante la dialettica che di certo non manca ai due candidati sindaco, i confronti restano privi di emozioni, piuttosto ricchi di tecnicismi e giri di parole. A non mancare, invece, sono state le molteplici “frecciatine” che sono partite dalle due trincee di centrodestra e centrosinistra. Uno scontro più duro, che ha acceso gli animi dei candidati sindaco, è stato generato dal macigno che pesa in ambo le coalizioni: gli impresentabili. Ma anche in questo caso si è discusso di “fantasmi” poiché sia Mario D’Apuzzo che Luigi Vicinanza hanno deciso di tenere segreti i nomi. Nomi che non sono stati pronunciati dai candidati sindaco nonostante siano legati a doppio filo alla prematura fine della consiliatura dovuta allo scioglimento – motivato tra le altre cose con parentele scomode e con affidamenti di appalti e forniture alle ditte ritenute in odore di camorra. Nomi che invece sono presenti nelle liste.
Chi sono gli impresentabili? Perché si continua a nascondere i loro nomi? Un silenzio che non fa bene alla Città di Castellammare che, così facendo, già rischia un possibile scioglimento bis. E si va alle urne con più dubbi che certezze, il cielo della città resta ancora con troppe nuvole. Una foschia che non è stata allontanata dal recente scioglimento che, a quanto pare, non ha sortito nessuno effetto. Zero attenzione nella valutazione dei candidati che restano solo nomi, a rischio, utili a formare le liste.
Programmi elettorali dei candidati a sindaco
Nelle mani di Mario D’Apuzzo (candidato sindaco del centrodestra) è stretto un faldone di 53 pagine dove viene tracciata la strada del possibile cambiamento per la Città delle acque, attraverso le possibilità legate soprattutto ai fondi del PNRR, per la realizzazione di strutture e infrastrutture o migliorare quelle esistenti.
Luigi Vicinanza (candidato sindaco del centrosinistra) punta a un programma elettorale più snello, messo nero su bianco in appena 8 pagine. Questo perché la coalizione che sostiene Vicinanza è composta da liste civiche, e partiti, di estrazione e cultura diversi che almeno in apparenza non sembrano condividere una visione univoca di città.
Il sottopasso della discordia
Il progetto Eav – che prevede la realizzazione di un sottopasso nel rione San Marco e che vedrebbe la città spaccata in due – diventa un punto in comune per i due candidati a sindaco di Castellammare di Stabia. Un secco “no” è detto e ripetuto sia da Mario D’Apuzzo sia da Luigi Vicinanza. Ma anche se il diniego alla realizzazione del sottopasso è in buona parte condiviso dai candidati sindaco, non si può dire lo stesso per una delle due coalizioni a sostegno. Mario D’Apuzzo infatti, nell’ultimo confronto pubblico (a Metropolis), ha puntato il dito contro Luigi Vicinanza ricordandogli che diversi candidati della coalizione di centrosinistra hanno appoggiato, fin da subito, la realizzazione del sottopasso pur sapendo di creare danni e disagi ai residenti e ai commercianti del rione San Marco.
Un’opera che, quindi, mette d’accordo i candidati sindaco ma sicuramente non tutti gli esponenti della coalizione del centrosinistra, tantomeno i maggiori sponsor di Vicinanza, come il consigliere regionale del Pd Mario Casillo, ovvero mister preferenze, il presidente di Eav Umberto de Gregorio e il governatore campano Vincenzo De Luca che sostengono a spada tratta il progetto di Eav per Castellammare. Vicinanza punta a dissipare i dubbi ma tra i suoi alleati manca ancora chiarezza su un punto nodale dei programmi dei due candidati, un’opera da cui dipende il futuro del rione San Marco e che non trova consensi in Città.