Passerelle elettorali acchiappa-like con grandi promesse, che puntualmente restano nel libro dei sogni, mentre le periferie sono inghiottite dal degrado. A mancare è una pianificazione dell’ordinario che cambi definitivamente l’immagine di Castellammare di Stabia ridotta a camorra e rifiuti. Un bigliettino da visita macchiato da svariati amministratori distratti che hanno pian piano fatto scomparire il potenziale della città pronta ad accogliere un nuovo sindaco, un nuovo consiglio comunale e una nuova giunta. Candidati tanto attenti al conteggio dei voti, a formare liste, a garantirsi un posto “fisso” a palazzo Farnese. Candidati impegnati a confronti con tutti, o quasi. Peccato che “mentre il medico studia il paziente muore”, mai detto popolare è più appropriato. E la lista è davvero lunga, basta camminare per le periferie stabiesi e se si arriva sani e salvi a casa è già un miracolo. Niente marciapiedi o, i pochi rimasti con parti intatte, sono occupati da erbacce o da sacchetti dei rifiuti che, oramai, sono parte integrante del panorama stabiese. Non manca l’inciviltà ma a resistere è anche la poca voglia di cambiamento, mai imposta dagli amministratori che hanno cavalcato, ognuno a modo suo, un’onda che li ha prontamente lasciati in alto mare. Questa è la realtà in cui si trascina Castellammare e questa è la realtà che quotidianamente vivono gli stabiesi. Forse più che promettere grandi imprese sarebbe utile promettere e garantire il decoro urbano, la pulizia e la possibilità di camminare facilmente sui marciapiedi e transitare con veicoli su strade sicure.
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