“Da Presidente Anci non si è minimamente preoccupato delle ingiustizie connesse all’invio delle commissioni d’accesso in tanti Comuni su impulso della politica. In attesa di conoscere l’esito dell’ispezione della commissione d’accesso a Bari, il Sindaco Decaro farebbe bene a dimettersi ad horas da Presidente Anci perché non ha saputo tutelare Comuni in cui è stata inopinatamente azzerata la democrazia”. Così in una nota il senatore Nello Di Nardo, coordinatore cittadino di Forza Italia a Castellammare di Stabia.
Castellammare, Nello Di Nardo (Forza Italia): “Dov’era Antonio Decaro mentre scioglievano senza motivo la nostra amministrazione?
Inoltre, dovrebbe anche rinunciare alla candidatura alle Europee, come forma di rispetto verso le Istituzioni e verso la Politica, quella con la P maiuscola, dato che nel Comune da lui amministrato c’è un accesso in corso e sarebbe opportuno attenderne l’esito prima di optare per il ‘paracadute’ elettorale messo a disposizione dai suoi sodali, che praticano la legalità ad intermittenza. Guai se un potere viene esercitato sulla base di input solo politici, come è accaduto nel nostro caso, che purtroppo non ha precedenti”.
Di Nardo prosegue: “Evidentemente il Presidente nazionale dell’Anci non ha svolto con diligenza il proprio lavoro a tutela dei 7134 comuni aderenti all’Associazione, considerato che sono circa otto anni che svolge questo ruolo. Un dubbio legittimo ci assale rispetto al suo operato. Sono 137 le Commissioni di Accesso disposte dal Ministero degli Interni dal 2016 a tutt’oggi, il che dimostra come non abbia mai preso in considerazione la possibilità di poter leggere almeno uno degli atti in parola.
“Il Sindaco Decaro farebbe bene a dimettersi ad horas da Presidente Anci”
Gli sarebbe bastato leggere gli atti relativi all’invio della Commissione d’accesso al Comune di Castellammare di Stabia, sollecitata con un’interrogazione presentata dai Senatori Ruotolo, De Petris, Errani, Mirabelli Valente e indirizzata al Ministro Lamorgese, attraverso la quale, evidenziava lo stesso Ruotolo, bisognava con urgenza indagare sugli atti del Comune di Castellammare di Stabia.
Commissione che fu designata ed inviata, nonostante non fosse stato arrestato, né indagato, alcun consigliere comunale né tantomeno alcuna partecipata comunale fosse stata oggetto di commissariamento, eppure nonostante lo sconforto per la Commissione d’accesso ed il seguente scioglimento, successivamente decretato dal governo su proposta del Ministro Lamorgese, nessuna rivolta è stata inscenata sul territorio.
“Dov’era il Presidente Decaro mentre si consumava questo scempio?”
Ma il paradosso è rappresentato dal fatto che, a circa due anni dallo scioglimento e dei consequenziali procedimenti giudiziari (amministrativi e civili) ancora in corso, bisognerebbe rendere edotto il Presidente Decaro che ancora oggi non si conoscono i veri motivi dello scioglimento del Comune stabiese per presunte infiltrazioni camorristiche che, a quanto pare, rappresenta il caso per eccellenza nel panorama amministrativo nazionale. Dov’era il Presidente Decaro mentre si consumava questo scempio a Castellammare? Come mai non c’è stata quella levata di scudi che oggi si sta palesando non appena viene intaccato il suo Comune?
Come mai non ha mai espresso una parola di sostegno verso una Città che stava subendo una palese ingiustizia? Di precedenti, caro Presidente, ce ne sono eccome. Ma evidentemente Lei non è stato abbastanza attento nell’accorgersi che quel meccanismo adottato da alcuni Suoi sostenitori aveva già prodotto l’interruzione della democrazia in una Città come Castellammare che non meritava quest’onta, mentre Lei, da Presidente di Anci, se ne stava in silenzio. Ora Decaro si dimetta da Presidente Anci e rinunci alle Europee: così darebbe un vero segnale di rispetto istituzionale” ha concluso il Senatore Di Nardo.