Continua la battaglia dei sindacati per difendere ben 40mila posti di lavoro dei dipendenti dell’azienda Tim ora a rischio, a seguito della separazione tra il mondo dei servizi e quella della rete attraverso l’acquisizione della società di telefonia da parte del Fondo Americano KKR.
Una divisione dell’azienda Tim – guidata da Pietro Labriola (di cui il 9% dello stato tramite Cassa deposito e prestiti) – “benedetta” dal governo Meloni che ha portato alla creazione di due società: NetCo per la rete e ServiceCo per i servizi commerciali.
Richiesta di un tavolo governativo da parte dei sindacati
“Richiediamo la convocazione di un tavolo governativo congiunto per acquisire tutte le garanzie necessarie rispetto al destino del Gruppo Tim – è nella nota del sindacato Uilcom-Uil – e di ciò che accadrà dopo l’eventuale closing con una necessaria visione nel medio termine dell’intero progetto industriale, a cominciare dalla difesa dei perimetri occupazionali e aziendali, visto che parliamo di quasi 40mila dipendenti oltre l’indotto”.