Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha lanciato un forte monito riguardo all’autonomia differenziata, definendola un “tentativo di contro-Risorgimento” con rischi mortali per l’unità d’Italia. Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar Campania, De Luca ha espresso preoccupazione per il possibile groviglio istituzionale e costituzionale che potrebbe derivare da questa forma di autonomia.
Campania, il governatore Vincenzo De Luca: “Autonomia differenziata, rischi mortali per l’unità dell’Italia”
Secondo De Luca, concedere il residuo fiscale alle Regioni più ricche senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato potrebbe portare a una massima centralizzazione quasi neoborbonica, mentre al contempo si potrebbero verificare fenomeni di massima disgregazione territoriale. Il presidente campano ha sottolineato il rischio di un’accentuata emigrazione dal Sud se le Regioni ricche, come la Lombardia con un residuo attivo di 9 miliardi, stipulassero contratti regionali per incrementi salariali nel settore sanitario e scolastico.
“Un fiume di emigrazione dal Mezzogiorno”
“Se autorizziamo le Regioni ricche a fare contratti integrativi regionali per sanità e scuola, il Sud è morto”, ha affermato De Luca. Questo scenario, secondo il presidente, potrebbe innescare un fiume di emigrazione dal Mezzogiorno verso le regioni più sviluppate, aggravando ulteriormente il divario economico e sociale tra Nord e Sud.
La posizione di De Luca riflette le preoccupazioni di molti riguardo alla decentralizzazione del potere e all’accentuazione delle disuguaglianze regionali. L’autonomia differenziata, se non gestita in modo equilibrato e prudente, potrebbe effettivamente minare l’unità nazionale e alimentare tensioni tra le diverse realtà territoriali.
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