Una opportunità – spiegano al sito museale- offerta periodicamente dalla direzione del Museo allo scopo di avvicinare e sensibilizzare le persone, e in particolare i più giovani, alla bellezza paesaggistica, storica e culturale nella vasta area su cui sorge l’ex opificio borbonico.
Il sito museale della Fondazione FS, un tempo fu culla dell’industria meccanica e ferroviaria. E lì oggi si può comprendere, attraverso l’esplorazione della ricca collezione di rotabili d’epoca, documenti e reperti unici custoditi nel Museo, il progresso tecnologico che ha portato alla nascita dell’Alta Velocità.
Partendo dal Padiglione delle locomotive, il visitatore è gradualmente immerso in un progressivo percorso evolutivo iniziato con la Bayard e proseguito con altre locomotive a vapore a mano a mano sempre più potenti o veloci. Continuando la visita, si giunge ai capannoni dove sono esposti veicoli a trazione diesel ed elettrica, le Littorine, la Carrozza Salone del Treno Reale (poi Presidenziale), altre vetture di vario tipo (Centoporte, Cellulare, Postale) e un esemplare di treno che già nella forma aerodinamica lascia intravedere una sorta di progenitore dei moderni Frecciarossa. Ma il Museo offre anche la possibilità di passeggiare tra giardini botanici mentre i più piccoli potranno divertirsi ammirando i grandi plastici dei treni in miniatura, o facendo un insolito giro a bordo del trenino gommato lungo i viali che si affacciano sul Golfo di Napoli